Sergio Angeli
Cromatismo, matericità, forme in esplosione quasi a richiamare quella di Zabriskie Point,contraddistinguono le opere di Sergio Angeli.
Un ‘’mondo altro’’ in gestazione, che rende ragione a quanto affermato da Fabio Benincasa nel suo passo critico sulla mostra dell’artista al Museo Mastroianni di Marino:’’…. una ricerca sulle tracce di un mondo post-umano che, in questo caso, sembra situarsi fuori dall’orizzonte storico, nell’ucronia di un mondo onirico sospeso tra sogno e ipotesi metafisica.’’
Il ‘’sembra situarsi’’, tuttavia non pone Angeli del tutto fuori dall’orizzonte storico; le sue figure non figure, dai confini labili, mobili, sembrano in realtà ricercare un orizzonte storico totalmente rinnovato. Una fase di sospensione, di riflessione, dove emerge la volontà in Angeli di un totale azzeramento: è la speranza di individuare nuovi cicli vitali, un nuovo mondo storico.
I lavori dell’artista sono emblematici del raggiungimento di una storia, appunto, rigenerata come ferma reazione ai tempi oscuri che stiamo percorrendo.
Nella momentanea sospensione ‘’le figure non figure’’ cercano una nuova definizione, un nuovo ‘’centro di gravità permanente’’.
Sono lavori che richiamano e si connettono, per certi versi, alla complessità delle figure di altri due grandi artisti: Franco Villoresi e Belkahia, ma si muove e vive in un contesto lirico di colori.
La ricerca di Angeli, nella fase di sospensione per un nuovo orizzonte storico, fa emergere quanto sia in lui costante l’interrogarsi con figure embrionali che si avvinghiano tra di loro e si pongono in uno stato innaturale di estrema sofferenza.
Angeli è artista colto che coglie anche l’importanza delle citazioni; si muove tra di esse con energia e disinvoltura, personalizzando ed elaborando il mondo di forme che muove dagli ‘’otages’’ di Fautrier ed arriva a forme presenti in Mastroianni tese a travalicare ogni limite e confine per una apertura verso grandi spazi.
Biografia di Sergio Angeli
Nato a Roma nel 1972, è un artista visivo, si occupa di pittura, installazioni, videoinstallazioni.
Nel 1999 espone a Palazzo Barberini a Roma
Nello stesso anno illustra il libro “L’uomo che raccontava strane storie” (Aletti Editore) di Daniele De Sillo.
Pubblica disegni e poesie sulle riviste indipendenti “Animarte” e “Rizoma”.
A Ottobre 2011 espone al Museo di Villa Vecchia di Villa Dora Phamphilj a Roma, mostra a cura di Cecilia Paolini.
Nel 2012 dona un’opera all’I.S.A Istituto Italiano Sessoanalisi di Salerno.
Nel 2013 pubblica il libro di tavole e testi “Questo è il mio martirio”, (edizioni Lulu.com)
Realizza un taccuino d'artista che dona per la mostra Taccuini d'Artista presso AxA – Palladino Company presso Campobasso a cura di Donato Di Poce e Mauro Rea.
Lo stesso anno partecipa alla mostra “Incendium” artisti per città della scienza, presso il PAN di Napoli.
A luglio 2014 espone a Foca Izmir in Turchia presso "N.1 Art Gallery" personale a cura di Berrin Vardar.
Espone al Museo Civico Umberto Mastroianni di Marino, l'Aratro di Campobasso, il progetto La materia dell’assenza a cura di Lorenzo Canova.
Per lo stesso progetto viene pubblicato un catalogo edito da Rubbettino e curato da Lorenzo Canova.
Nel 2015 dona un’opera al Maam a Roma.
A Ottobre 2015 la personale dal titolo De-Construction “La Tridimensionalità della Forma” Università eCampus Roma a cura di Manuela Van.
A Novembre 2015 partecipa con una sua opera al progetto T.A.M. Cagliari N.73 (Tavor Art Mobil) a cura di Domenico “Mimmo” Di Caterino.
Nel 2016 espone alla mostra collettiva Tattoo Forever Vanitas vanitatum presso il Macro Testaccio di Roma, a cura di Ilaria Bandini.
Dal 2017 lavora al progetto “Lastlife” presentato al Maam a Marzo 2018 e in quell'occasione ha installato un’opera pittorica. Il progetto si è evoluto in diverse tappe espositive, tra cui ad Officine Nove a cura di Monica Pirone e al Macro a cura di Maria Laura Cavaliere.
Nel 2018 concepisce insieme a Monica Pirone il progetto itinerante F minor D.940 curato da Michela Becchis. Tra le tappe espositive Artgeneragallery di Bruxelles e Horti Lamiani Bettivò di Roma.
In seguito il progetto diventa vero e proprio linguaggio e i due decidono di chiamarlo 4 Hands, realizzano un Atelier d'artista al Macro ad aprile 2019. Nel 2020 eespongono opere di grande formato al Museo Mastroianni di Marino con la cura di Michela Becchis e i testi di Fabio Benincasa, Giorgio de Finis e Claudia Quintieri.
A marzo e aprile 2020 durante la quarantena per la pandemia Covid 19, lavora al progetto Quarantine Impressions che mette insieme opere pittoriche, videoarte, autoscatti e scritti, il tutto in totale isolamento nella casa_studio di Roma. Il Progetto diviene un libro intitolato Ghost Inside (quarantine impressions).
Da dicembre 2020 fino a marzo 2022 lavora al progetto installativo itinerante Return to the innocence, nella Riserva naturale dell'Aniene a cura di Fabio Benincasa.
Nel 2022 espone in una personale intitolata “Il mondo che non c'è” opere di medio/grande formato realizzate nell'anno corrente, a cura di Fabio Benincasa al Museo Mastroianni di Marino.
In seguito espone la Biblioteca Vaccheria Nardi di Roma una raccolta di opere di piccolo formato dal titotlo Oneiroi, a cura di Fabio Benincasa.
A marzo dello stesso anno espone presso Incinque open art Monti, a cura di Monica Cecchini, una mostra/installazione intitolata Fragile, che raccoglie carte su tavole e carte installate sospese tra i rami.
Opere in permanenza al Museo Aratro di Campobasso, al Maam di Roma, Horti Lamiani Bettivò a Roma, istituto Sessoanalisi Italiano di Salerno, Officinenove a Roma, Gam di Roma,
Mart di Rovereto, Moma Hostel di Roma.