John RATNER

Cortona: 1 - 30 giugno 2009

 

 

 

 

 

Achille Bonito Oliva dice del lavoro di John Ratner:’l’immagine...è placata e limpida, esclude dal proprio campo iconografico partecipazione ed emotività’.           Effettivamente essendo il metodo di lavoro di Ratner scientifico oltre che artistico, al primo impatto può comunicarci una sensazione di freddo distacco. Quando, però, si apre il dialogo con l’artista ed entri nelle vibrazioni delle sue colorate iconografie, ti convinci che il distacco è solo apparente.  E’ il modo di difendersi di un uomo che osserva la natura con trepidazione ecologica, viva preoccupazione ed amorevole attenzione per quel mondo infinitesimale costruito da miriadi di insetti, il più delle volte non visibili ad occhio nudo e per questo, forse, meno significativo e degno di attenzione da parte degli uomini. Egli opera al pari di un Roesler Franz che, nella consapevolezza dolorosa degli scempi compiti su Roma, immortala nei suoi acquarelli, a futura memoria, brani urbani in distruzione.  John Ratner al pari cataloga, pertanto, un mondo di specie vegetali ed animali che quotidianamente rischia l’estinzione per mabno umana e restituisce giusta dimensione ed inportanza alle particelle infinitesimali della catena ecologica. Per farlo esalta sapientemente il colore degli insetti e delle specie vegetali oggetto delle sue analisi. Combinazioni di sottili, filiformi pennellate bianche e gialle su fondo nero, ricordano la delicatezza dell’antica pittura vascolare di Egnatia in Puglia.  Il fondo nero delle tele, oltre ad accogliere l’immagine, recepisce monumentali scritte latine in oro; queste sono la espressa volontà di fornire grandezza monumentale ed importanza a tutto ciò che è piccolo. Le ispirazioni di Ratner si muovono sulla tela in sinergia con i versi di Lucrezio del ‘De Rerum Natura’:
‘in parvas igitur partis dispergitur humor quas oculi nulla possunt ratione videre’ ovvero ‘ dunque l’acqua si suddivide in minuscole parti che gli occhi non possono per nessuna ragione vedere’.
L’incontro con Lucrezio, ecologo e biologo ante litteram, rafforza la metafora di John Ratner che traduce in pittura quella filosofia di vita, purtroppo persa, capace di porre attenzione a ciò che è piccolo.  Il suo messaggio artistico sottolinea l’odierno disagio di una società che relega alla irrilevanza il piccolo e marginale dell’esistere solo perchè  incapace di APPARIRE!

Maria Laura Perilli

Artista:
John Ratner
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