Roberta CONIL'idea malsanaCortona: 15 luglio - 1 agosto 2007 |
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Pierre Bonnard affermava che "la pittura deve tornare al suo scopo essenziale, l'esame della vita interiore degli esseri umani". La pittura di Roberta Coni calza perfettamente l'affermazione avvalendosi di un universo di sensazioni interiori in diffusione liquida. Se dovessimo emblematizzare in pittura il passaggio sociale della fase solida a quella liquida di cui parla Zygmunt Bauman in "Modus vivendi" le figure di Roberta ritengo siano le più indicate a renderne il senso: "non sono rimasti molti terreni solidi su cui gli individui possano edificare le loro speranze di salvezza....l'insicurezza c'è e resterà qualunque cosa accada". Forse è nell'arte che risiede una ultima possibilità di salvezza terrena se, come dice Damien Hirst: "è come la medicina, ha il potere di guarire". E' in sostanza il mondo dove metabolizzare le proprie ossessioni. Dispiegati nell'acqua i corpi di Roberta sembrano richiamare l'urlo di Munch; ma se quest'ultimo vuole sottolineare maggiormente, attraverso la sofferenza privata, l'angoscia collettiva di una società tragica e tormentata, le figure di Roberta Coni chiudono in se stesse come una monade, affondando ancor di più nello strato profondo della sofferenza individuale: è l'operazione introspettiva dell'essere umano in procinto di divorziare dall'acqua amniotica per ricercare nella vastità del mare esistenziale certezze, ormai, velocemente mutevoli. E' pittura avvolta attorno ad un bandolo psicologico, dove il mezzo tecnico raggiunge i livelli elevati nella comunicazione di trasparenze e dissolvenze corporee, di citazioni poetiche su fondo tela, fatte di segni rapidi e materici, al modo del maghrebino Mohamed Issiakem che amava riportare le poesie di Kateb Yacine nei suoi dipinti. Laddove, infine, i corpi vivono al di fuori del mondo liquido, appunto nel mare esistenziale di "incerte certezze", la cultura di questa artista sottolinea con garbo citazioni e richiami ai grandi del passato. Subentrano allora, forse anch'esse liquide e vacillanti, le mosse solide e piantate delle figure masaccesche, luminescenze caravaggesche, alcune preziosità bizantine, pittoricamente rese con dedicata e timida discrezione Maria Laura Perilli |
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